CECITÀ

di Lorenzo Parolin[L8/847]

 

- Qui, caro mio, ho ragione io e tu hai torto.
- No, è esattamente il contrario, la ragione ce l’ho io e il torto ce l’hai tu.
Chi avrà ragione?
Ovviamente non possono avere ragione tutt’e due, perché la verità è una sola . Possono però avere torto entrambi.
Come discernere chi è nella verità e chi nell’errore?
Beh, qui interessano la Verità e l’Errore come orientamento generale di vita, non le banalità.
Ebbene, buoni termometri misuratori della Verità sono la serenità, il buonumore, l’umiltà e la gioia del cuore. I figli delle tenebre possono scimmiottare tutto: possono andare anche in chiesa, fare la comunione, essere attivi socialmente, essere generosi, servizievoli, amanti della giustizia ecc., ma l’assenza in essi di gioia stabile li tradisce.
Poiché Dio è gioia, chi non è nella gioia esuberante non è in Dio, non è nella Verità e non è dalla parte della ragione, ma del torto.


È umano che tu veda la mia miopia, perché nessuno ci vede bene: miopi lo siamo un po’ tutti per nascita, e io magari lo sono un po’ più di te; tuttavia, la potenza dell’occhio non è tutto: se c’è poca luce , anche il miglior occhio diventa cieco. La miopia spirituale è un limite naturale migliorabile con la ricerca interiore; la cecità spirituale, invece, sopravviene disdegnando la luce e lasciandosi scivolare verso il buio.

[rif. www.lorenzoparolin.it L8/847]