PANNELLA

di Lorenzo Parolin[L8/835]

Hai presente un presuntuoso che mette le mani sulla realtà senza prima conoscerla a fondo? Rumore ne ha fatto tanto; musica, poca. Ha sempre fatto ciò che gli piaceva senza preoccuparsi di capire se era bene o male, così ha demolito molte tradizioni, ha liberalizzato molta immoralità, ha sdoganato molto male: ha distrutto alla grande.
Pannella non era breve (sintetico), inoltre era ingombrante , cocciuto, clown, malato di protagonismo, irruento, lottatore, individualista, narcisista, libertino: un idolo negativo. È stato un grande cieco che non ammetteva che esistessero dei vedenti: questi lo infastidivano.
È stato un grande?
Tutt’altro, la sua grandezza sta tutta nella piccolezza degli attori politici suoi contemporanei: in un deserto, qualsiasi cespuglio di rovi attira l’attenzione.
Era almeno in buona fede?
Può anche essere, ma in materia così grave la buona fede non basta. Si è vantato di vittorie negative additandole come conquiste di civiltà. Mancava di umiltà, e ciò è una carenza grave. A me è sembrato posseduto da un demone, perché aveva sempre in mente battaglie e lotte: attività demoniache.
Aveva anche qualche qualità? Certamente sì. Ha scelto spesso di stare con gli ultimi ed alla sua radio ha dato voce a tutti. Il bene, tuttavia, può essere fatto anche con malizia, con secondi fini : per esibizionismo, per puntiglio, per anticonformismo, perché è di moda, per dare una dimostrazione di magnanimità o per confondere le idee.
Credo che il Male si sia servito di Pannella per mettere sotto attacco il Vaticano e la preteria, e che Dio abbia permesso tutto ciò perché probabilmente c’era bisogno di fare un po’ di pulizia settore nella chiesa, anzi, a Suor Faustina Gesù aveva confidato ancora nel maggio del 1938: “Permetterò che vengano distrutti i conventi e le chiese…” Anche dal male Dio può ricavare del bene.
La più grande pecca di Pannella? L’aver creduto ciecamente nella democrazia, cioè nel grande errore derivante dall’errore per antonomasia: credere nella capacità dell’uomo di autodeterminarsi.
È stato un grande sacerdote laico, ma laico non è già un bene. È stato pure un grande combattente, ma combattere non è già cosa buona: la causa deve essere buona; tuttavia, la sua morte ha destato molta commozione e molto affetto tra i semplici, come se fosse stato un maestro di vita. Io stesso ho tratto benefici dalla sua opera, nel senso che Radio Radicale, la sua “creatura”, per il solo fatto di farsi sentire, mi ha indotto a fare esattamente il contrario di ciò che essa proponeva come ideale. Ho dunque un debito di riconoscenza verso di lui, perciò ho pregato per la sua anima.
I digiuni praticati da Pannella con sbandieramento dell’azione in pubblico non assomiglia per niente ai digiuni sacri praticati da Gesù e dai Santi per i quali in Matteo 6,16-18 si legge: “E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”.   I digiuni di Pannella io li trovo di tipo laico-profano, ossia blasfemi, fatti per soddisfare l’ambizione, anche se sono motivati dalla giustizia, dalla solidarietà, dalla pace. Ciò che l’uomo compie per farsi notare dagli altri non ottiene l’attenzione di Dio.   Solo ciò che viene compiuto per amore e nel segreto è gradito a Dio e degno di essere ricompensato.

[rif. www.lorenzoparolin.it L8/835]